lunedì 30 settembre 2013

Insegnamento estivo n. 2

Ci sono persone che quotidianamente, senza saperlo, compiono miracoli per altre persone.

Ma questi miracoli non sono impressionanti sconvolgimenti nell'ordine naturale delle cose. Possono essere piuttosto paragonati a gesti molto semplici, come riportare nel tempo un orologio che si credeva destinato da sempre e per sempre all'immobilità. Oppure come spalancare le finestre di una camera in cui non ci si è mai avventurati, per darle luce e aria buona e poter così capire meglio le meraviglie o gli orrori che contiene.

Le nostre anime sono un po' come grandi case con un numero elevatissimo di camere ma la quotidianità, in cui spesso restiamo ingabbiati, ci fa dimenticare dell'esistenza di molte di esse obbligandoci a frequentare sempre le stesse.

A volte, però, in primavera arriva un ospite inatteso che, con la sola sua presenza, il suo sorriso e poche parole, ti porta dove non sei mai stato e ti fa vedere e sentire ciò che non hai mai visto né sentito.

domenica 15 settembre 2013

Insegnamento estivo n. 1

Quello che vogliamo e abbiamo sempre voluto dalle persone che ci stanno accanto è che ci ascoltino senza giudicare e che, partendo da ciò che davvero siamo, ci aiutino a diventare ciò che davvero vorremmo essere, invece di seppellire sorridendo i nostri volti sotto maschere che non vogliamo portare.

Persone così, che sono il tesoro più prezioso che la vita può donarci proprio perché fanno risplendere la nostra esistenza, spesso si incontrano dove e quando meno ce lo aspettiamo.

E anche questo è il segno che il caso non esiste e che tutto rientra in un ordine superiore che le nostre menti, semplicemente perché troppo piccole, non riescono a comprendere fino in fondo.

lunedì 10 giugno 2013

Felicità

SIGNORA O'BRIEN – L'unico modo per essere felici è amare: se non ami, la tua vita passerà in un lampo.
Fai del bene.
Meravigliati.
Spera.

Terrence Malick, THE TREE OF LIFE, 2011

domenica 9 giugno 2013

Convenzioni

ROBERT FROBISHER – Sixsmith, salgo i gradini dello Scott Monument ogni mattina, e tutto diventa chiaro. Vorrei poterti fare vedere tutta questa luminosità. Non preoccuparti, va tutto bene, va tutto così perfettamente maledettamente bene. Capisco ora che i confini tra rumore e suono sono convenzioni. Tutti i confini sono convenzioni, in attesa di essere superate; si può superare qualunque convenzione, solo se prima si può concepire di poterlo fare. In momenti come questi, sento chiaramente battere il tuo cuore come sento il mio, e so che la separazione è un'illusione. La mia vita si estende ben oltre i limiti di me stesso.

Lana Wachowski, Andy Wachowski, Tom Tykwer, CLOUD ATLAS, 2012

mercoledì 16 gennaio 2013

Solitari

In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove. Sono una quota sperimentale che va alla deriva. Dietro di loro la traccia aperta si richiude.


Erri De Luca, Il peso della farfalla,
Milano, Feltrinelli, 2009, p. 27.


lunedì 29 ottobre 2012

Mysterium Crucis

Eccovi la mia prima animazione frattale con colonna sonora realizzata da me. Più sotto alcuni fotogrammi tratti dal video.

giovedì 31 maggio 2012

Silenzio

In uno dei suoi Shorts il poeta inglese Wystan H. Auden confessava: «Bisognosi anzitutto di silenzio e di calore, / produciamo / freddo e chiasso brutali». Il filosofo Friedrich W. Nietzsche osservava che «è difficile vivere con gli uomini perché è assai difficile farli stare in silenzio». Il vaniloquio filtrato dai cellulari, il flusso incessante delle notizie, il chattare senza tregua e senza contenuti veri, ma spesso solo in una marea di fatuità e vacuità, il fiume limaccioso delle volgarità o quello fangoso delle falsità fanno venire talvolta il desiderio che, per questa società della comunicazione di massa superinflazionata, si compia quanto si annuncia nel libro dell’Apocalisse: «Si fece silenzio nel cielo per circa mezz’ora» (Apocalisse 8, 1).

È come se nell’etere risuonasse un poderoso: «Zitti!», così da bloccare ogni sproloquio per almeno mezz’ora. La parola autentica e incisiva, in verità, nasce dal silenzio, ossia dalla riflessione e dall’interiorità, e per il fedele dalla preghiera e dalla meditazione. In mezzo al brusio incessante della comunicazione informatica, alla chiacchiera e all’immaginario televisivo e giornalistico, al rumore assordante della pubblicità, il cristiano (ma non solo) deve sempre saper ritagliare uno spazio di silenzio «bianco», che sia - come accade a questo colore che è la sintesi dello spettro cromatico - la somma di parole profonde, e che non è il mero silenzio «nero», cioè l’assenza di suono. Il Dio dell’Oreb si svela a Elia non nelle folgori, nel vento tempestoso e nel terremoto bensì in una qôl demamah daqqah, in «una voce di silenzio sottile» (1 Re 19, 12). Anche la sapienza greca pitagorica ammoniva che «il sapiente non rompe il silenzio se non per dire qualcosa di più importante del silenzio».

È solo per questa via che sboccia la parola assennata e sensata. Solo così si compie la scelta di campo sottesa a un famoso detto rabbinico: «Lo stupido dice quello che sa; il sapiente sa quello che dice».

mercoledì 30 maggio 2012

Eurovision Song Contest 2012 - My playlist

1) Islanda - Gréta Salóme & Jónsi - Never Forget

2) Lettonia - Anmary - Beautiful Song

3) Svezia - Loreen - Euphoria

4) Italia - Nina Zilli - L'Amore È Femmina (Out Of Love)

5) Albania - Rona Nishliu - Suus

6) Danimarca - Soluna Samay - Should've Known Better

7) Francia - Anggun - Echo (You And I)

sabato 12 maggio 2012

A spese dell'intelletto in generale

Coloro che sognano di giorno sono consapevoli di molte cose che sfuggono a coloro che sognano solo di notte. Nelle loro visioni grigie captano sprazzi d'eternità, e tremano, svegliandosi, nello scoprire di essere giunti al limite del grande segreto. In un attimo, apprendono qualcosa del discernimento del bene e qualcosa più che la pura e semplice conoscenza del male. Penetrano, senza timore né bussola nel vasto oceano della «ineffabile luce» e ancora, come gli avventurieri del geografo della Nubia, «aggressi sunt mare tenebrarum, quid in eo esset exploraturi».


Edgar Allan Poe, Eleonora,
in E. A. Poe, Tutti i racconti del mistero, dell'incubo e del terrore,
Roma, Newton Compton Editori, 2006, p. 186.


mercoledì 8 febbraio 2012

Rothko Chapel

L'anelito spirituale espresso da molti artisti spesso ci offre il lato in ombra. Molte volte le vite degli artisti riflettono l'abbraccio necessario della notte oscura dell'anima.


John Buscemi, La Rothko Chapel,
in AA. VV., Liturgia e arte. La sfida della contemporaneità,
Magnano (BI), Edizioni Qiqajon, 2011, p. 162.

domenica 9 ottobre 2011

Dim. (Ø x H)

Best seller Doccia per lavandino
Due cuffie per capelli in microfibra
Specchio da tavolo con luce ed effetto "ingrandimento"
Novità Mani protette... e coccolate!

Perfetta per fare il bagnetto ai bambini, per il trucco o per mettersi le lenti a contatto, aiuta a prevenire i capelli elettrici. In morbida microfibra, è l'ideale per chi deve indossarne in lattice ed è allergico, basta collegare il tubo in gomma al rubinetto. E premendo il tasto che trovi a lato, si accendono sei led che illuminano tutto il diametro!


La sera della festa, i ragazzi salgono e scendono ebbri dalla giostra delle catene con la segreta speranza che grossi rami d'albero, portati dalla tempesta, facciano esplodere i vetri di tutte le finestre.


Non hanno ancora compreso che basta un colpo d'aria improvviso in un pomeriggio assolato...

giovedì 6 ottobre 2011

#DADApoem n. 1

T'amo come un gattino
ama la cenere in un camino.
T'amo come un bambino
ama la cipria e il suo piumino.

giovedì 1 settembre 2011

Week-end in Engadina

Breve cronaca per immagini del week-end trascorso in Engadina tra il 26 e il 28 agosto scorsi.


domenica 21 novembre 2010

In memoria


Toni
(luglio 1992 - 21 novembre 2010)

Ciao piccina e grazie per i 18 anni vissuti insieme

martedì 9 novembre 2010

Vieni via con me

Questa notte ho possenti ali di fuoco per attraversare l'oscurità che mi circonda. Echi di parole che scavano e modellano il Senso come precisi colpi di uno scalpello d'acciaio. Forza e Bellezza, ancora.


E il nugolo di scintille che, vorticando nell'aria, incendia tutta la vecchia carta da zucchero un po' sbiadita che avviluppa, da svegli, il nostro tempo e i nostri sogni.


L'umidità delle lacrime trattenute a stento si è asciugata e lascia una strana sensazione di pesantezza sulle palpebre. Ma il cuore trema ancora.


Perché non può essere sempre così?


«Vieni via con me». Avrei dovuto dirtelo a suo tempo, ma non l'ho fatto. Così sono rimasto, accarezzato dal dolce tepore di questa malinconia, aspettando che imprevedibili correnti marine facciano riaffiorare sull'oceano della memoria il tuo volto d'inconsumabile luce. E quando questo avviene, l'incantesimo si ripete, sempre con immutata intensità.


Sì, rimango un altro po'.

martedì 2 novembre 2010

Iniziativa "100 libri per 100 euro"

Sono appena venuto a conoscenza di una interessante promozione della casa editrice DeriveApprodi: "100 libri per 100 euro".


Per evitare di mandare al macero decine di migliaia di libri fuori catalogo al fine di risparmiare sui costi di magazzino, la casa editrice offre a tutti gli interessati la possibilità di acquistare 100 libri per soli 100 euro (1 euro a libro: un libro al prezzo di un quotidiano!).


La pagina web con tutti i dettagli dell'iniziativa, da dove si può scaricare l'elenco dei libri fuori catalogo oggetto dell'offerta, è la seguente:



Spese di spedizione incluse! L'offerta scade improrogabilmente il 30 novembre.

lunedì 1 novembre 2010

Gita a Giacopiane

Un pomeriggio assolato d'autunno. La sua luce calda che esalta i colori dell'annuale tramonto della Natura. Il blu di un cielo senza nuvole che si specchia nelle acque placide del lago. Un fraterno silenzio che adorna il paesaggio di maggiore nobiltà e maestosità. L'aria frizzante, una medicina perfetta.



Sembra tutto così semplice! La Natura è davvero una superba attrice. Recita da milioni di anni sullo stesso canovaccio eppure ogni replica non è mai uguale alla precedente. Mi domando, però, con una certa inquietudine, per quanto ancora il genere umano avrà voglia di assistere al suo spettacolo. Bisognerebbe riuscire a mantenere un cuore di bambino. E comunque, a pensarci bene, è la consapevolezza di ciò che siamo che ci rende "pubblico", altrimenti non saremmo altro che semplici comparse che, in questo spettacolo grandioso, sanno a malapena le proprie quattro brevi battute.



lunedì 25 ottobre 2010

Dialogo

Rovine romane.
Un personaggio, interamente coperto di pampini rossi, suona un flauto, seduto su di un capitello. Un altro personaggio, ricoperto di sonagli dorati, danza al centro della scena.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Se io mi trasformassi in nuvola?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in occhio.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Se io mi trasformassi in cacca?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in mosca.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Se io mi trasformassi in mela?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in baco.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Se io mi trasformassi in petto?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in bianco lenzuolo.


VOCE (sarcastica) - Evviva!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - E se io mi trasformassi in pesce luna?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in coltello.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (smettendo di danzare) - Ma perché, dunque? Perché mi tormenti? Come sarebbe a dire che non vieni con me, se mi ami, dove io voglio portarti? Se io mi trasformassi in pesce luna, tu ti trasformeresti in onda di mare, o in alga; e, se vuoi qualcosa di più lontano perché non desideri baciarmi, ti trasformeresti in luna piena, ma in coltello! Tu ci godi a interrompere la mia danza e danzare è l'unica maniera che ho di amarti.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Quando giri intorno al letto e agli oggetti della casa io ti seguo, ma non ti seguo nei luoghi dove tu, furbescamente, pretendi di condurmi. Se tu ti trasformassi in pesce luna io ti spaccherei con un coltello, perché sono un uomo, perché non sono altro che questo, un uomo, più uomo di Adamo, e voglio che tu sia ancora più uomo di me. Talmente uomo da far tacere ogni rumore fra i rami al tuo passare. Ma tu non sei un uomo. Se io non avessi questo flauto, tu te ne fuggiresti verso la luna, la luna ricoperta di fazzolettini di pizzo e gocce di sangue di donna.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (timidamente) - E se io mi trasformassi in formica?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (energico) - Io mi trasformerei in terra.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (più forte) - E se io mi trasformassi in terra?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (più debole) - Io mi trasformerei in acqua.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (vibrante) - E se io mi trasformassi in acqua?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (in deliquio) - Io mi trasformerei in pesce luna.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (tremebondo) - E se io mi trasformassi in pesce luna?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (alzandosi) - Io mi trasformerei in coltello. In un coltello affilato per quattro lunghe primavere.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Portami in bagno e affogami. Sarà l'unica maniera in cui potrai vedermi nudo. Pensi che io abbia paura del sangue? So come dominarti. Credi che non ti conosca? Dominarti al punto che se io dicessi «Se io mi trasformassi in pesce luna?», tu mi risponderesti «Io mi trasformerei in una sacca di piccole uova di pesce».


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Prendi una scure e tagliami le gambe. Lascia venire gli insetti delle rovine e vattene perché ti disprezzo. Vorrei che tu precipitassi fino in fondo. Mi fai schifo.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - È quello che vuoi? Addio. Sono tranquillo. Se scendo giù per le rovine, so che troverò amore e sempre più amore.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (angosciato) - Dove vai? Ma dove vai?


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Non vuoi che me ne vada?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (con voce flebile) - No, non te ne andare. E se io mi trasformassi in granello di sabbia?


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Io mi trasformerei in frusta.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - E se io mi trasformassi in una sacca dì piccole uova di pesce?


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Io mi trasformerei in un'altra frusta. Una frusta fatta di corde di chitarra.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Non mi frustare!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Una frusta fatta di canapi di nave.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Non colpirmi sul ventre!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Una frusta fatta di stami d'orchidea.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Finirai col rendermi cieco!


PERSONAGGIO CON i SONAGLI - Cieco perché non sei uomo. Io sì che sono un Uomo. Un uomo così uomo che svengo quando si destano i cacciatori. Un uomo così uomo che sento un dolore acuto ai denti quando qualcuno spezza il gambo d'un fiore per piccolino che sia. Un gigante. Un gigante così gigante che posso ricamare una rosa sull'unghia di un bimbo appena nato.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Sto aspettando la notte, angosciato dal biancore delle rovine, per potermi trascinare ai tuoi piedi.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - No, no. Perché mi dici questo? Sei tu che devi costringere me a farlo. Non sei tu forse un uomo? Un uomo più uomo di Adamo?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (cadendo a terra) - Ahimè! Ahimè!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (avvicinandosi, sottovoce) - E se io mi trasformassi in capitello?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Povero me!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Tu ti trasformeresti in ombra di capitello e nient'altro. E dopo Elena verrebbe nel mio letto. Elena, cuore mio! Mentre tu, sotto i cuscini, te ne staresti sdraiato, madido di sudore, un sudore che non sarebbe tuo, che sarebbe dei cocchieri, dei fochisti e dei medici che operano di cancro. E allora io mi trasformerei in pesce luna e tu ormai non saresti che un piccolo portacipria che passa di mano in mano.


[...]


Federico García Lorca, IL PUBBLICO, Quadro secondo
Roma, Newton Compton editori, 1993, pp. 305-307.

lunedì 6 settembre 2010

Chorus Mysticus

Gustav Mahler, Sinfonia n. 8 in Mi bemolle maggiore, terza e quarta battuta del Finale (Chorus Mysticus). Il passaggio da un accordo di settima di Do maggiore a un Fa bemolle maggiore in secondo rivolto con un ritardo non preparato di 4ª-3ª sulla parola "Gleichnis", oltre a rappresentare efficacemente il senso del testo, segna anche la fine di un'epoca, di un crepuscolo.


Quanto scritto in seguito sarebbe stato il riverbero o il ricordo di quel grandioso crepuscolo, oppure l'esplorazione e la rappresentazione di tutte le pieghe e le sfumature della lunga notte in cui si era entrati.




E oggi? Oggi, a che punto è questa notte?




Al termine della prima esecuzione di questa Sinfonia (il 12 settembre 1910, giusto un secolo fa) seguirono venti minuti di applausi.


Ebbrezza, ieri come oggi come sempre.



Alles Vergängliche
Ist nur ein Gleichnis;
Das Unzulängliche,
Hier wird's Ereignis;
Das Unbeschreibliche,
Hier ist's getan;
Das Ewig-Weibliche
Zieht uns hinan.

(J. W. von Goethe, Faust. Seconda parte)


giovedì 3 giugno 2010

Tramonto

Quello di stasera è stato un tramonto grandioso: era da tanto che non se ne vedeva uno così. L'orizzonte era in fiamme da un estremo all'altro.


sabato 22 maggio 2010

Ricorsi

OCEANICA

Leggesi nel Globe inglese:


«Persone venute dall'Australia ci anunziano che quella colonia è caduta come per effetto magico dalla cima della prosperità nella più grande sventura. Le speculazioni stravaganti sui terreni, il prezzo irragionevole degli armenti, e soprattutto la mania di voler fare prestamente fortuna, tali sono le cause di questo cambiamento. Tuttavia gli elementi di prosperità e di ricchezza esistono come per lo innanzi, e le persone che avessero capitali da collocare ne trarrebbero colà benefizii certi».


Gazzetta Piemontese, n. 165, mercoledì 24 luglio 1844, p. 1.


sabato 8 maggio 2010

Il cammino

Ovunque si cammini, il cammino sancisce la nostra appartenenza, pur breve, a un mondo che attende le nostre meditazioni e i nostri pochi versi. Per onorarlo nella sua apparente insipienza, persino nella bruttezza o nel suo estasiante splendore.


sabato 24 aprile 2010

Evanescenza

O virtuosi, il corpo umano è impermanente, non è forte né durevole; deperirà ed è quindi instabile. Provoca inquietudine e sofferenze essendo soggetto a ogni tipo di malattia. Virtuosi, tutti gli uomini saggi non fanno assegnamento su questo corpo che è simile ad una massa di schiuma, inafferrabile. È come una bolla e non dura a lungo. [...] È simile a un'illusione essendo il prodotto di pensieri distorti. E simile a un sogno essendo modellato dalle opinioni false. È come un'ombra ed è provocato dal karma. [...] È simile a una nube fluttuante che si può disperdere in qualsiasi momento. È simile a un lampo perché non si trattiene il tempo di un pensiero. [...] È privo di un io perché è simile al fuoco (che uccide se stesso). È transitorio come il vento. [...] È irreale perché la sua esistenza dipende dai quattro elementi. È vuoto, non essendovi né l'io né il suo oggetto. [...] È impuro e pieno di sudiciume. È infedele e sebbene sia stato lavato, bagnato, vestito, e nutrito, infine deperirà e morirà. È una calamità, essendo soggetto ad ogni specie di malattia e sofferenza. È simile a un pozzo asciutto, poiché è inseguito dalla morte. È instabile e morirà.


Charles Luk (a cura di), VIMALAKĪRTI NIRDEŚA SŪTRA,
Roma, Ubaldini, 1982, p. 28.

lunedì 5 aprile 2010

The Berlusconi Show



Un documentario di Mark Franchetti
Realizzato per BBC Two,
secondo canale televisivo del servizio pubblico britannico

GUARDA TUTTO

oppure

Parte 1 - Parte 2 - Parte 3 - Parte 4 - Parte 5 - Parte 6 - Parte 7



Traduzione della pagina ufficiale del documentario:

Tra scandali sessuali, divorzio e una brutale aggressione, il 2009 è stato un anno difficile per Silvio Berlusconi. Il reporter Mark Franchetti è tornato nel suo paese di nascita per valutare uno dei più controversi e teatrali leader del mondo. Franchetti ha trovato un'Italia divisa tra quelli che amano Silvio e quelli che lo odiano.

La sua storia suona come una soap-opera ma, malgrado le gaffes pubbliche e gli scandali, malgrado le accuse di collusione con la Mafia e di corruzione finanziaria, Berlusconi sembra prosperare davanti alle avversità. Pochi altri leader potrebbero sopravvivere - Berlusconi può continuare a sfidare i suoi critici?

domenica 28 febbraio 2010

Yeder ruft mikh Ziamele

Il brano che presento qui, Yeder ruft mikh Ziamele ("Tutti mi chiamano Ziamele"), è la mia elaborazione, per coro in diverse formazioni e violino ad libitum, dell'omonima melodia yiddish pubblicata nel libro di Claudio Canal "Tutti mi chiamano Ziamele: musiche yiddish".


La composizione, scritta in occasione della Giornata della Memoria 2010, è stata eseguita dal Coro "Laeti Cantores" di Canelli diretto dal M° Orietta Lanero.


La versione che ascolterete è per coro a cappella. La qualità audio purtroppo non è eccelsa perché si tratta del montaggio di varie registrazioni effettuate durante le prove del coro.



Traduzione:


Tutti mi chiamano Ziamele
Ay, come è difficile.
Avevo una mammina,
Adesso non c’è più.
Avevo un paparino,
Era pieno di cure per me.
Ora sono uno straccetto,
Perché sono ebreo.

sabato 20 febbraio 2010

Videocracy

"Io non ho fatto un film su Berlusconi. Di lui si parla già troppo. È un film sull'Italia di oggi nella sua versione più inquietante, così come l'ho percepita io. Su una parte di Italia che ha creato un sistema televisivo che ha avvolto e dominato l'altra metà. L'Italia dei trent'anni del berlusconismo. Dove la figura di Berlusconi è come un'entità onnipresente.
Chi si aspetta un'inchiesta su Berlusconi non la troverà. Perché in tutta questa ossessione mediatica sulle vicende giuridiche di Berlusconi, vicende per le quali dovrà un giorno rispondere nei tribunali, a me interessa parlare di un crimine molto più grosso. Un crimine per il quale Berlusconi non dovrà mai rispondere in un aula di tribunale. Perché non c'è niente di illegale nell'affondare culturalmente e moralmente un paese nella melma delle banalità, o come hanno scritto sul quotidiano Expressen in Svezia, nella scia del dibattito sorto intorno al film, parafrasando, Banalrepubliken. La repubblica del banale".


Erik Gandini, "Videocracy libro",
in VIDEOCRACY. COME TUTTO È COMINCIATO, a cura di Andrea Salerno,
Roma, Fandango Libri, 2009, pp. 81-82.


Scheda del libro su anobii.com

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