Questa notte ho possenti ali di fuoco per attraversare l'oscurità che mi circonda. Echi di parole che scavano e modellano il Senso come precisi colpi di uno scalpello d'acciaio. Forza e Bellezza, ancora.
E il nugolo di scintille che, vorticando nell'aria, incendia tutta la vecchia carta da zucchero un po' sbiadita che avviluppa, da svegli, il nostro tempo e i nostri sogni.
L'umidità delle lacrime trattenute a stento si è asciugata e lascia una strana sensazione di pesantezza sulle palpebre. Ma il cuore trema ancora.
Perché non può essere sempre così?
«Vieni via con me». Avrei dovuto dirtelo a suo tempo, ma non l'ho fatto. Così sono rimasto, accarezzato dal dolce tepore di questa malinconia, aspettando che imprevedibili correnti marine facciano riaffiorare sull'oceano della memoria il tuo volto d'inconsumabile luce. E quando questo avviene, l'incantesimo si ripete, sempre con immutata intensità.
Sì, rimango un altro po'.
2 commenti:
E' meraviglioso.
Sei un poeta, Stefano, sei un poeta.
E' molto bella grazie per avercela regalata. Annamaria
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