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sabato 24 ottobre 2009

Inneres Auge

Sta per uscire il nuovo album di Battiato (13 novembre): Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti



Inneres Auge

Come un branco di lupi che scende dagli altipiani ululando
o uno sciame di api accanite divoratrici di petali odoranti
precipitano roteando come massi da altissimi monti in rovina.
Uno dice che male c'è a organizzare feste private
con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato?

Non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?
Che cosa possono le Leggi dove regna soltanto il denaro?
La Giustizia non è altro che una pubblica merce...
di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori
se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente.

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
Con le palpebre chiuse s'intravede un chiarore
che con il tempo e ci vuole pazienza,
si apre allo sguardo interiore: Inneres Auge, Das Innere Auge

La linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
Ma quando ritorno in me, sulla mia via,
a leggere e studiare, ascoltando i grandi del passato...
mi basta una sonata di Corelli, perchè mi meravigli del Creato!


Fonti:

venerdì 1 maggio 2009

Traduzione di "Πετάμε"

Qui di seguito trovate la traduzione del testo della canzone Πετάμε di Kristi Stassinopoulou inserito insieme al video in un post di qualche giorno fa.


Un grazie speciale a Isabella per essersene occupata.


Voliamo

Sulla luna cammineremo insieme
Una sera in una qualche altra nostra vita
Il buio si alternerà alla luce
Ma nel tempo non ci sarà dietro davanti

Senza peso ogni passo audace
Dentro al caos in un infinito fluido
Voliamo

Intorno intorno pianeti sconosciuti scorrono
Le stelle brillano e spargono dorata polvere di stelle

Senza peso il corpo è spirito
Senza materia nella patria lontana
Voliamo

Per il futuro ci diamo appuntamento questa sera
Ci ritroveremo nel paese della mente

Voliamo...

domenica 3 agosto 2008

Rivoluzioni

[...]


JUAN MIRANDA - Rivoluzione? Rivoluzione?? Per favore non parlarmi tu di rivoluzioni! Io so benissimo cosa sono e come cominciano: c'è qualcuno che sa leggere i libri che va da quelli che non sanno leggere i libri, che poi sono i poveracci, e gli dice: «Oh, oh, è venuto il momento di cambiare tutto!»


SEAN MALLORY - Shh...


JUAN MIRANDA - Shh, shh, shh, shh, shh, schi-schifo!! Io so quello che dico, ci sono cresciuto in mezzo, alle rivoluzioni. Quelli che leggono i libri vanno da quelli che non leggono i libri, i poveracci, e gli dicono: «Qui ci vuole un cambiamento». E la povera gente fa il cambiamento. E poi i più furbi di quelli che leggono i libri si siedono intorno a un tavolo e parlano, parlano... e mangiano: parlano e mangiano! E intanto che fine ha fatto la povera gente? Tutti morti! Ecco la tua rivoluzione. (Pausa. Poi, sottovoce) Shh... Per favore, non parlarmi più di rivoluzioni. (Pausa. Si stende. Poi si rialza di scatto, urlando) E porca troia, lo sai che succede dopo? Niente! Tutto torna come prima! (Si stende di nuovo).


[...]

Sergio Leone, GIÙ LA TESTA, 1971

Ovviamente, come per tutte le cose, non si può generalizzare, ma vale comunque la pena di rifletterci sopra un attimo.





Aria di Rivoluzione

Quell'autista in Abissinia
guidava il camion fino a tardi.
E poi a notte fonda
si riunivano.
A quel tempo in Europa c'era un'altra guerra
e per canzoni solo sirene d'allarme.

Passa il tempo,
sembra che non cambi niente.
Questa mia generazione
vuole nuovi valori.
E ho già sentito
aria di rivoluzione,
ho già sentito gridare
chi andrà alla fucilazione.
Franco Battiato, SULLE CORDE DI ARIES, Bla Bla, 1973

lunedì 21 luglio 2008

Al di là del mare (2)

Beyond The Sea

Sailing, sailing

Somewhere beyond the sea
Somewhere waiting for me
My Lover stands on golden sands
And watches the ships that go sailing

Somewhere beyond the sea
He's there watching for me
If I could fly like birds on high
Then straight to His arms I'd go sailing

It's far beyond the stars
It's near beyond the moon
I know beyond a doubt
My heart will lead me there soon

We'll meet beyond the shore
We'll kiss just like before
Happy we will be beyond the sea
And never again I'll go sailing

Sailing...

We'll meet, I know we'll meet beyond the shore
We'll kiss just as before
Happy we'll be beyond the sea
And never again I'll go sailing
Sailing...

No more sailing
No more sailing
Celtic Woman, A NEW JOURNEY, Manhattan Records, 2007

sabato 12 luglio 2008

God is an Astronaut

Grazie al sito Last.fm ho soperto un gruppo post-rock irlandese **strepistoso**: i "God is an Astronaut". La loro musica mi fa venire la pelle d'oca, riesce davvero a toccarmi nel profondo: in quell'oscurità che ci terrorizza e nello stesso tempo ci nutre prepotentemente, riprendendo il Tardieu di qualche post fa.


Riporto qui il videoclip di un loro brano, "Fragile", che oltre ad avere una musica fantastica, mi commuove moltissimo (ogni altro commento sarebbe fuori luogo: le immagini parlano da sole).



SITO UFFICIALE DEL GRUPPO


Per chi volesse ascoltare altri loro brani e vedere altri video, Last.fm è una vera miniera: "God is an Astronaut" su Last.fm


Per ulteriori info, l'immancabile pagina su Wikipedia.


P.S.: La loro musica si può comprare e scaricare direttamente dal loro sito pagando con PayPal! Credo che ne approfitterò... ;-)

venerdì 20 giugno 2008

Interludio qabbalistico

Die Another Day

I'm gonna wake up, yes and no
I'm gonna kiss some part of
I'm gonna keep this secret
I'm gonna close my body now

I guess, die another day

I guess I'll die another day

Sigmund Freud analyze this

I'm gonna break the cycle
I'm gonna shake up the system
I'm gonna destroy my ego
I'm gonna close my body now

I think I'll find another way
There's so much more to know
I guess I'll die another day
It's not my time to go

For every sin, I'll have to pay
I've time to work, I've time to play
I think I'll find another way
It's not my time to go

I'm gonna avoid the cliché
I'm gonna suspend my senses
I'm gonna delay my pleasure
I'm gonna close my body now

I guess, die another day
I guess I'll die another day

I think I'll find another way
There's so much more to know
I guess I'll die another day
It's not my time to go

I guess, die another day
I guess I'll die another day

Another day

Madonna, DIE ANOTHER DAY (single), Warner Bros., 2002


Dopo l'overdose di poesia degli ultimi tempi, un momento di relax (??) con questa canzone che io apprezzo particolarmente.


Per quelli (pochi) che non la conoscessero, è stata scritta per l'omonimo film di James Bond del 2002 con Pierce Brosnan, infatti il video è ricco di citazioni e richiami.


Ma ovviamente la ragione per cui questa canzone mi piace così tanto è perché si può considerare un piccolo compendio di filosofia qabbalisitica. Il testo ha più livelli di interpretazione e lo stesso video può essere considerato come un'allegoria dei fondamenti del qabbalismo. Per esempio le lettere che Madonna ha tatuate sul braccio e che alla fine compaiono sullo schienale della sedia elettrica sono, secondo la Qabbalah, uno dei 72 nomi segreti di D-o, che significa "Libertà".


Per chi fosse interessato ad avvicinarsi alla mistica ebraica posso consigliare un libro che mi ha cambiato la vita (ma, ovviamente, questo dipende dalla sensibilità di ognuno: questo è il mio libro): Marc-Alain Ouaknin, La 'lettura infinita' - Introduzione alla meditazione ebraica, Genova, ECIG, 1998. Il libro si concentra soprattutto sul Chassidismo, una delle correnti del pensiero ebraico.


Poi, nel mio caso, visto che Eros&Thanatos vanno sempre a braccetto... I guess I'll love another day... (Vabbè, detta così potrebbe fuorviare: per amore intendo il desiderio fisico e non, ovviamente, l'affetto e il bene velle).

lunedì 2 giugno 2008

Al di là del mare (1)

Quel che non vedo,
l'infinito oltre il mare,
d'amor m'incendia.

Cinnamologus

* * *

« Nell'oceano del Tuo amore »

O Amico, nell'oceano del Tuo amore
voglio gettarmi, e lì annegarmi, e passar oltre;
un luogo di feste voglio fare dei due mondi:
voglio percorrerli, e mi ci voglio rallegrare, e passar oltre.

Voglio gettarmi nell'oceano, e lì annegarmi,
adm più voglio essere,
voglio essere usignolo nel giardino dell'Amico,
le rose cogliervi, e passar oltre.

Voglio essere usignolo e cantare,
voglio guadagnare cuori, perdere anime al gioco,
voglio tenere la mia testa mozzata nella mano,
voglio offrirTela, al Tuo passaggio, e passar oltre.

Voglio essere usignolo, e poi andarmene,
e correr dietro i cuori,
e poi, colmo d'amore, senza posa
sfregarmi nella polvere la faccia e passar oltre.

Grazie Ti siano rese, Signore: il Tuo volto ho veduto,
ho bevuto nella coppa della Tua unione;
voglio disperder ora ai quattro venti
questa «città-del-tuo-e-del-mio», e passar oltre.

Del Tuo amore Yûnus è folle, o Signore,
è il più umile degli incurabili...
E il mio rimedio è in Te:
Te lo voglio domandare, e passar oltre.
Yûnus Emre, in "I MISTICI DELL'ISLAM – Antologia del Sufismo",
Parma, Guanda, 1991

* * *

Carrickfergus

I wish I was in Carrickfergus
only for nights in Ballygrand
I would swim over the deepest ocean,
the deepest ocean for my love to find.

But the sea is wide and I cannot swim over
neither have I wings to fly.
If I could find me a handsome boatsman
to ferry me over to my love and die.

My childhood days bring back sad reflections
of happy times spent so long ago.
My childhood friends and my own relations
Have all passed on now like melting snow.

But I'll spend my days in endless roaming,
soft is the grass, my bed is free.
Ah, to be back now in Carrickfergus,
on that long road down to the sea

I'll spend my days in endless roaming
soft is the grass, my bed is free.
But I am sick now, and my days are numbered,
come all you young men and lay me down.
Celtic Woman, A NEW JOURNEY, Manhattan Records, 2007


sabato 22 marzo 2008

Mesopotamia

Lo sai che più si invecchia
più affiorano ricordi lontanissimi
come se fosse ieri
mi vedo a volte in braccio a mia madre
e sento ancora i teneri commenti di mio padre
i pranzi, le domeniche dai nonni
le voglie e le esplosioni irrazionali
i primi passi, gioie e dispiaceri.
La prima goccia bianca che spavento
e che piacere strano
e un innamoramento senza senso
per legge naturale a quell'età
i primi accordi su di un organo da chiesa in sacrestia
ed un dogmatico rispetto
verso le istituzioni.
Che cosa resterà di me? Del transito terrestre?
Di tutte le impressioni che ho avuto in questa vita?
Mi piacciono le scelte radicali
la morte consapevole che si autoimpose Socrate
e la scomparsa misteriosa e unica di Majorana
la vita cinica ed interessante di Landolfi
opposto ma vicino a un monaco birmano
o la misantropia celeste in Benedetti Michelangeli.
Anch'io a guardarmi bene vivo da millenni
e vengo dritto dalla civiltà più alta dei Sumeri
dall'arte cuneiforme degli Scribi
e dormo spesso dentro un sacco a pelo
perché non voglio perdere i contatti con la terra.
La valle tra i due fiumi della Mesopotamia
che vide alle sue rive Isacco di Ninive.
Che cosa resterà di noi? Del transito terrestre?
Di tutte le impressioni che abbiamo in questa vita?
Franco Battiato, GIUBBE ROSSE, EMI Records, 1989