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lunedì 23 giugno 2008

Le vocali del desiderio

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La parola chassidica è un'etica della parola. L'etica della parola rappresenta il rifiuto della parola precostituita, morta da parecchio tempo sotto il peso della sua ignoranza. L'etica della parola, la parola etica, è ciò che mette in movimento il dire contro il già-detto.


Pertanto l'etica è rottura, frattura, incrinatura. È in primo luogo la scomposizione della parola nelle sue lettere, e tale scomposizione sta a sottolineare che il rapporto tra le vocali e le consonanti non è evidente e che bisogna introdurre il Desiderio. La parola etica non viene ereditata; non è un testamento, antico o nuovo, non è parola né annunciata né annunciante. Non realizza e non compie niente. Al contrario introduce il bianco, lo spazio, l'intervallo, la distanza. È un balbettio, come la parola di Mosè, come il suono rotto ed esitante dello shofar.


La parola chassidica è riso, danza e gioco. Apre la parola a se-stessa; si oppone al linguaggio precostituito del concetto, del cliché, della pubblicità e della politica. La parola chassidica è contro il "diciamo-tutti-insieme-la-stessa-cosa".


È una parola in cui il soggetto si costruisce nella propria parola (e si decostruisce); dove il soggetto è presente (anche a propria insaputa) significa che una parola proveniente dall'inconscio è fondamentalmente etica nella misura in cui mette in movimento, fa vacillare il già-detto.


La parola chassidica non è dunque la parola del Libro intorno alla quale si raccoglie il gruppo per formare un essere-insieme. Al contrario è ciò che permette il fallimento del gruppo consentendogli la possibilità di costruirsi intorno al proprio fallimento.


Il gruppo, ossia il "noi" del discorso dell'amministrazione totale, del discorso chiuso, sogna di cancellare tutte le differenze, le singolarità, l'alterità.


La parola chassidica sfugge alla cancellazione delle differenze.


Marc-Alain Ouaknin, LA 'LETTURA INFINITA' - Introduzione alla meditazione ebraica, Genova, ECIG, 1998


ATTENZIONE! Il Chassidismo non teorizza l'anarchia intellettuale ed etica ma l'apertura e il confronto a tutti i livelli possibili, nella certezza che la Verità (coincidente con D-o stesso) sia inattingibile per l'uomo. L'uomo ha comunque il dovere di cercare l'avvicinamento alla Verità, in una costante tensione di perfettibilità.

venerdì 20 giugno 2008

Interludio qabbalistico

Die Another Day

I'm gonna wake up, yes and no
I'm gonna kiss some part of
I'm gonna keep this secret
I'm gonna close my body now

I guess, die another day

I guess I'll die another day

Sigmund Freud analyze this

I'm gonna break the cycle
I'm gonna shake up the system
I'm gonna destroy my ego
I'm gonna close my body now

I think I'll find another way
There's so much more to know
I guess I'll die another day
It's not my time to go

For every sin, I'll have to pay
I've time to work, I've time to play
I think I'll find another way
It's not my time to go

I'm gonna avoid the cliché
I'm gonna suspend my senses
I'm gonna delay my pleasure
I'm gonna close my body now

I guess, die another day
I guess I'll die another day

I think I'll find another way
There's so much more to know
I guess I'll die another day
It's not my time to go

I guess, die another day
I guess I'll die another day

Another day

Madonna, DIE ANOTHER DAY (single), Warner Bros., 2002


Dopo l'overdose di poesia degli ultimi tempi, un momento di relax (??) con questa canzone che io apprezzo particolarmente.


Per quelli (pochi) che non la conoscessero, è stata scritta per l'omonimo film di James Bond del 2002 con Pierce Brosnan, infatti il video è ricco di citazioni e richiami.


Ma ovviamente la ragione per cui questa canzone mi piace così tanto è perché si può considerare un piccolo compendio di filosofia qabbalisitica. Il testo ha più livelli di interpretazione e lo stesso video può essere considerato come un'allegoria dei fondamenti del qabbalismo. Per esempio le lettere che Madonna ha tatuate sul braccio e che alla fine compaiono sullo schienale della sedia elettrica sono, secondo la Qabbalah, uno dei 72 nomi segreti di D-o, che significa "Libertà".


Per chi fosse interessato ad avvicinarsi alla mistica ebraica posso consigliare un libro che mi ha cambiato la vita (ma, ovviamente, questo dipende dalla sensibilità di ognuno: questo è il mio libro): Marc-Alain Ouaknin, La 'lettura infinita' - Introduzione alla meditazione ebraica, Genova, ECIG, 1998. Il libro si concentra soprattutto sul Chassidismo, una delle correnti del pensiero ebraico.


Poi, nel mio caso, visto che Eros&Thanatos vanno sempre a braccetto... I guess I'll love another day... (Vabbè, detta così potrebbe fuorviare: per amore intendo il desiderio fisico e non, ovviamente, l'affetto e il bene velle).