Verso la conclusione, un pensiero spontaneo e particolare mi ha attraversato la mente: «Com'è umano Franco!». La sua umanità, che non saprei né analizzare né esprimere con parole o frasi, mi accarezza dolcemente.
Altra segnalazione: è uscito in questi giorni il libro edito da Mondadori "Battiato - Io chi sono?Dialoghi sulla musica e sullo spirito con Daniele Bossari".
Sta per uscire il nuovo album di Battiato (13 novembre): Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti
Inneres Auge
Come un branco di lupi che scende dagli altipiani ululando o uno sciame di api accanite divoratrici di petali odoranti precipitano roteando come massi da altissimi monti in rovina. Uno dice che male c'è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato?
Non ci siamo capiti e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti? Che cosa possono le Leggi dove regna soltanto il denaro? La Giustizia non è altro che una pubblica merce... di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente.
La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito. Con le palpebre chiuse s'intravede un chiarore che con il tempo e ci vuole pazienza, si apre allo sguardo interiore: Inneres Auge, Das Innere Auge
La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito. Ma quando ritorno in me, sulla mia via, a leggere e studiare, ascoltando i grandi del passato... mi basta una sonata di Corelli, perchè mi meravigli del Creato!
JUAN MIRANDA - Rivoluzione? Rivoluzione?? Per favore non parlarmi tu di rivoluzioni! Io so benissimo cosa sono e come cominciano: c'è qualcuno che sa leggere i libri che va da quelli che non sanno leggere i libri, che poi sono i poveracci, e gli dice: «Oh, oh, è venuto il momento di cambiare tutto!»
SEAN MALLORY - Shh...
JUAN MIRANDA - Shh, shh, shh, shh, shh, schi-schifo!! Io so quello che dico, ci sono cresciuto in mezzo, alle rivoluzioni. Quelli che leggono i libri vanno da quelli che non leggono i libri, i poveracci, e gli dicono: «Qui ci vuole un cambiamento». E la povera gente fa il cambiamento. E poi i più furbi di quelli che leggono i libri si siedono intorno a un tavolo e parlano, parlano... e mangiano: parlano e mangiano! E intanto che fine ha fatto la povera gente? Tutti morti! Ecco la tua rivoluzione. (Pausa. Poi, sottovoce) Shh... Per favore, non parlarmi più di rivoluzioni. (Pausa. Si stende. Poi si rialza di scatto, urlando) E porca troia, lo sai che succede dopo? Niente! Tutto torna come prima! (Si stende di nuovo).
[...]
Sergio Leone, GIÙ LA TESTA, 1971
Ovviamente, come per tutte le cose, non si può generalizzare, ma vale comunque la pena di rifletterci sopra un attimo.
Aria di Rivoluzione
Quell'autista in Abissinia guidava il camion fino a tardi. E poi a notte fonda si riunivano. A quel tempo in Europa c'era un'altra guerra e per canzoni solo sirene d'allarme.
Passa il tempo, sembra che non cambi niente. Questa mia generazione vuole nuovi valori. E ho già sentito aria di rivoluzione, ho già sentito gridare chi andrà alla fucilazione.
Franco Battiato, SULLE CORDE DI ARIES, Bla Bla, 1973
Lo sai che più si invecchia più affiorano ricordi lontanissimi come se fosse ieri mi vedo a volte in braccio a mia madre e sento ancora i teneri commenti di mio padre i pranzi, le domeniche dai nonni le voglie e le esplosioni irrazionali i primi passi, gioie e dispiaceri. La prima goccia bianca che spavento e che piacere strano e un innamoramento senza senso per legge naturale a quell'età i primi accordi su di un organo da chiesa in sacrestia ed un dogmatico rispetto verso le istituzioni. Che cosa resterà di me? Del transito terrestre? Di tutte le impressioni che ho avuto in questa vita? Mi piacciono le scelte radicali la morte consapevole che si autoimpose Socrate e la scomparsa misteriosa e unica di Majorana la vita cinica ed interessante di Landolfi opposto ma vicino a un monaco birmano o la misantropia celeste in Benedetti Michelangeli. Anch'io a guardarmi bene vivo da millenni e vengo dritto dalla civiltà più alta dei Sumeri dall'arte cuneiforme degli Scribi e dormo spesso dentro un sacco a pelo perché non voglio perdere i contatti con la terra. La valle tra i due fiumi della Mesopotamia che vide alle sue rive Isacco di Ninive. Che cosa resterà di noi? Del transito terrestre? Di tutte le impressioni che abbiamo in questa vita?