Ho pubblicato nuove foto sulla mia pagina di Panoramio.
Inoltre, le quattro foto che avevo inserito a dicembre, sono ora visibili direttamente in Google Earth.
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Venerdì ho finito di leggere La casa sull'abisso di William Hope Hodgson, romanzo breve del terrore (come avrete capito, sono un appassionato di questo genere letterario...) davvero singolare. In certi punti sembra di leggere Lovecraft: fantastico!
Libro consigliatissimo per chi cerca "atmosfere" particolari, più che per la trama, che lascia irrisolti (forse volutamente?) molti punti.
Ho caricato su Gigapan una nuova foto panoramica. Si tratta di una veduta di Mombercelli realizzata da me unendo 58 foto, per un totale di 110 Mpixel. La potete vedere cliccando qui.
Dopo il grande Stephen King sono passato a qualcosa di molto più "soft"... L'anno della lepre di Arto Paasilinna è un romanzo on the road scorrevole (l'ho letto in meno di una settimana), ironico e ricco di spunti narrativi interessanti. Peccato però che l'autore non abbia approfondito maggiormente la psicologia dei personaggi lasciando ampio spazio in questo alla fantasia dei lettori: in molti punti la narrazione ne risente e certe situazioni complesse vengono risolte in poche righe. Anche la struttura "a pannelli" data dall'autore al romanzo contribuisce a creare un effetto vagamente "straniante" in chi legge, che se da un lato aumenta l'atmosfera surreale dei singoli episodi, dall'altro non permette al lettore di partecipare pienamente dell'umanità dei personaggi. È comunque una buona lettura se non ci si aspetta niente di "mistico".
L'uomo sciocco è così fatto che, a forza di sentirsi dare dello sciocco, finisce col crederlo e, a forza di dirselo da sé, anche. L'uomo, infatti, intrattiene con sé stesso una conversazione interiore, che è molto importante regolar bene: «Corrumpunt mores bonos colloquia mala» (1 Cor, 15, 33).
Questo pomeriggio ho terminato la lettura de "Le notti di Salem" di Stephen King. Che dire: è un romanzo avvincente dalla prima all'ultima pagina. L'ho letteralmente divorato. E ancora una volta (di King ho letto anche "Cell", un'allucinata apocalisse postmoderna) mi ha lasciato a bocca aperta l'abilità dell'autore nel dipingere i propri personaggi, anche quelli che vivono il tempo di una pagina: non solo ne descrive il carattere, i comportamenti, la psicologia ma riesce a farci sentire chiaramente qual è la "visione del mondo" di ognuno di essi. I suoi personaggi conducono vite più o meno normali, eppure proprio grazie a questa straordinaria profondità descrittiva dell'autore sono unici e irripetibili. Proprio come le persone con cui condividiamo il nostro angolo di mondo. Realismo kinghiano?
Altamente consigliato!