domenica 25 aprile 2010
sabato 24 aprile 2010
Evanescenza
O virtuosi, il corpo umano è impermanente, non è forte né durevole; deperirà ed è quindi instabile. Provoca inquietudine e sofferenze essendo soggetto a ogni tipo di malattia. Virtuosi, tutti gli uomini saggi non fanno assegnamento su questo corpo che è simile ad una massa di schiuma, inafferrabile. È come una bolla e non dura a lungo. [...] È simile a un'illusione essendo il prodotto di pensieri distorti. E simile a un sogno essendo modellato dalle opinioni false. È come un'ombra ed è provocato dal karma. [...] È simile a una nube fluttuante che si può disperdere in qualsiasi momento. È simile a un lampo perché non si trattiene il tempo di un pensiero. [...] È privo di un io perché è simile al fuoco (che uccide se stesso). È transitorio come il vento. [...] È irreale perché la sua esistenza dipende dai quattro elementi. È vuoto, non essendovi né l'io né il suo oggetto. [...] È impuro e pieno di sudiciume. È infedele e sebbene sia stato lavato, bagnato, vestito, e nutrito, infine deperirà e morirà. È una calamità, essendo soggetto ad ogni specie di malattia e sofferenza. È simile a un pozzo asciutto, poiché è inseguito dalla morte. È instabile e morirà.
Roma, Ubaldini, 1982, p. 28.
mercoledì 21 aprile 2010
lunedì 5 aprile 2010
The Berlusconi Show
Realizzato per BBC Two,
secondo canale televisivo del servizio pubblico britannico
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Traduzione della pagina ufficiale del documentario:
Tra scandali sessuali, divorzio e una brutale aggressione, il 2009 è stato un anno difficile per Silvio Berlusconi. Il reporter Mark Franchetti è tornato nel suo paese di nascita per valutare uno dei più controversi e teatrali leader del mondo. Franchetti ha trovato un'Italia divisa tra quelli che amano Silvio e quelli che lo odiano.
La sua storia suona come una soap-opera ma, malgrado le gaffes pubbliche e gli scandali, malgrado le accuse di collusione con la Mafia e di corruzione finanziaria, Berlusconi sembra prosperare davanti alle avversità. Pochi altri leader potrebbero sopravvivere - Berlusconi può continuare a sfidare i suoi critici?
domenica 28 febbraio 2010
Yeder ruft mikh Ziamele
Il brano che presento qui, Yeder ruft mikh Ziamele ("Tutti mi chiamano Ziamele"), è la mia elaborazione, per coro in diverse formazioni e violino ad libitum, dell'omonima melodia yiddish pubblicata nel libro di Claudio Canal "Tutti mi chiamano Ziamele: musiche yiddish".
La composizione, scritta in occasione della Giornata della Memoria 2010, è stata eseguita dal Coro "Laeti Cantores" di Canelli diretto dal M° Orietta Lanero.
La versione che ascolterete è per coro a cappella. La qualità audio purtroppo non è eccelsa perché si tratta del montaggio di varie registrazioni effettuate durante le prove del coro.
Traduzione:
Ay, come è difficile.
Avevo una mammina,
Adesso non c’è più.
Avevo un paparino,
Era pieno di cure per me.
Ora sono uno straccetto,
Perché sono ebreo.