Incredibile! È passato quasi un mese dal mio rientro dalle vacanze a Siusi e solo ora riesco a pubblicare sul blog le foto più belle (leggi: quelle che mi piacciono di più). Eh, sì, è stato un vero parto, anche perché quelle che vedrete sono il distillato di un coacervo di più di mezzo migliaio di foto scattate durante quei fantastici quattordici giorni con la mia fida Nikon D200.
Ho diviso le foto in due album: uno per quelle a colori e uno per quelle in bianco e nero. Tutte le foto di entrambi questi gruppi sono state stampate e il risultato è stato veramente notevole! ^__^
Per quanto riguarda la vacanza in sé, è stata *fantastica*! Non avrei saputo sperare di meglio. Essere liberi e averne consapevolezza è una sensazione davvero inebriante. Non potrò mai dimenticare le passeggiate nei boschi dei primi giorni: niente discorsi o parole inutili, solo il suono del mio respiro e quello ovattato dei miei passi lungo i sentieri. C'erano poi alcuni tratti di bosco così fitti che la luce del sole restava intrappolata nell'intrico dei rami: lì il silenzio diventava arcano, abissale. Un luogo dove anche il Tempo con le sue trappole era costretto a restare immobile per non essere scoperto, accucciato dietro gli enormi massi coperti di muschio in attesa di un passo falso della sua preda. E sentivi che solo lì c'era qualche speranza di farcela, che solo lì potevi giocartela alla pari, perché solo lì potevi avvertire chiara la sua occulta esistenza.
Perché si prova così tanta diffidenza, per non dire ostilità, verso la solitudine e il silenzio?
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