Un maestro Sufi prese a rievocare la sua infanzia.
E si ricordò di quando, a scuola, imparò la prima lettera dell'alfabeto.
Quella volta tornò a casa felice, come se gli si fosse dischiuso un nuovo mondo.
Per tutto il tempo non fece che pensare all'àlif, inquadrandolo con l'occhio della mente.
Dopo qualche mese, quando i suoi compagni avevano già imparato le altre, lui era ancora alla prima lettera.
L'insegnante lo giudicò severamente e consigliò ai genitori di ritirarlo dalla scuola.
I suoi studi terminarono così.
Per parecchi anni il Sufi rimase concentrato sull'àlif. Dopotutto, ai suoi occhi quella lettera offriva l'universo intero.
E gli pareva di ritrovarla in ogni cosa, in un gioco di mosaici gioiosi che gli svelavano il segreto della vita.
Essa animava la danza delle creature, permettendo ai silenzi più profondi di riecheggiare nella notte.
Persino le stelle del cielo sembravano impregnate della sua energia.
Il Sufi decise di comunicare la scoperta ai suoi simili.
E andò a far visita al maestro d'infanzia, ormai anziano.
Sulle prime costui stentò a riconoscerlo: «Con un certo sforzo, alla fine, capisco chi sei. Non posso certo annoverarti tra i miei alunni migliori: ho dovuto cacciarti dalla scuola! Ricordo la tua difficoltà: imparasti solo una lettera!»
Il Sufi tentò di replicare: «Ma nell’àlif c'è tutto il mondo! Lo capii sin da bambino!»
Con aria di scherno il vecchio gli porse un foglio di carta, invitandolo a scrivere la lettera prediletta.
Il Sufi non se lo fece ripetere, e tracciò un enorme àlif al centro del foglio.
All'improvviso, dalla carta uscirono ad ali spiegate due bianche colombe.
E nello stesso istante il soffitto si aprì, mentre una luce intensa inondava la stanza.
La scena era del tutto mutata, e i contorni di un angelo sembravano delinearsi nel bagliore!
Solo allora il vecchio si rese conto dell'enorme conoscenza acquisita dal Sufi, in virtù di quella prima lettera.
E a quel punto lo amò teneramente, ammettendo i propri errori e la propria ottusità.
"Piccola Biblioteca Oscar", Milano, Mondadori, 1996
La lettera àlif | L. Fontana, Concetto spaziale: Attesa |
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