giovedì 3 giugno 2010

Tramonto

Quello di stasera è stato un tramonto grandioso: era da tanto che non se ne vedeva uno così. L'orizzonte era in fiamme da un estremo all'altro.


sabato 22 maggio 2010

Ricorsi

OCEANICA

Leggesi nel Globe inglese:


«Persone venute dall'Australia ci anunziano che quella colonia è caduta come per effetto magico dalla cima della prosperità nella più grande sventura. Le speculazioni stravaganti sui terreni, il prezzo irragionevole degli armenti, e soprattutto la mania di voler fare prestamente fortuna, tali sono le cause di questo cambiamento. Tuttavia gli elementi di prosperità e di ricchezza esistono come per lo innanzi, e le persone che avessero capitali da collocare ne trarrebbero colà benefizii certi».


Gazzetta Piemontese, n. 165, mercoledì 24 luglio 1844, p. 1.


sabato 8 maggio 2010

Il cammino

Ovunque si cammini, il cammino sancisce la nostra appartenenza, pur breve, a un mondo che attende le nostre meditazioni e i nostri pochi versi. Per onorarlo nella sua apparente insipienza, persino nella bruttezza o nel suo estasiante splendore.


sabato 24 aprile 2010

Evanescenza

O virtuosi, il corpo umano è impermanente, non è forte né durevole; deperirà ed è quindi instabile. Provoca inquietudine e sofferenze essendo soggetto a ogni tipo di malattia. Virtuosi, tutti gli uomini saggi non fanno assegnamento su questo corpo che è simile ad una massa di schiuma, inafferrabile. È come una bolla e non dura a lungo. [...] È simile a un'illusione essendo il prodotto di pensieri distorti. E simile a un sogno essendo modellato dalle opinioni false. È come un'ombra ed è provocato dal karma. [...] È simile a una nube fluttuante che si può disperdere in qualsiasi momento. È simile a un lampo perché non si trattiene il tempo di un pensiero. [...] È privo di un io perché è simile al fuoco (che uccide se stesso). È transitorio come il vento. [...] È irreale perché la sua esistenza dipende dai quattro elementi. È vuoto, non essendovi né l'io né il suo oggetto. [...] È impuro e pieno di sudiciume. È infedele e sebbene sia stato lavato, bagnato, vestito, e nutrito, infine deperirà e morirà. È una calamità, essendo soggetto ad ogni specie di malattia e sofferenza. È simile a un pozzo asciutto, poiché è inseguito dalla morte. È instabile e morirà.


Charles Luk (a cura di), VIMALAKĪRTI NIRDEŚA SŪTRA,
Roma, Ubaldini, 1982, p. 28.