domenica 24 febbraio 2008

La comprensione dello Spazio

«Che pianta è quella?».


La luce dura del mezzogiorno rendeva i rami secchi dell'albero piatte crepe nere su un cielo perlaceo di umidità in sospensione. Ero in cucina da solo, in quel momento, seduto accanto al tavolo ingombro di cose. Qua e là sui rami nudi e immobili pendevano baccelli rinsecchiti anch'essi. Il sole allo zenit non permetteva alle ombre esterne di penetrare dalla finestra aperta sul piccolo terrazzo.


«È un'acacia», mi rispose la voce amica ritornata nella stanza.


Ma la domanda, un'accozzaglia di suoni idioti indegna di risposta, era solo un rigurgito della mia anima sensibilis, quella che i maestri sufi chiamano an-nafs: ciò che i miei occhi stavano vedendo - l'albero, il cielo, il terrazzo - era una proiezione della mia mente.


Quello che mi aveva folgorato era altro.


Avevo compreso perfettamente lo spazio che separava me dalla mia visione. Non era lontananza nostalgica, né asfissiante vuoto pneumatico. Anzi. Era densità e presenza. Lo Spazio in sé.


Se in quegli istanti non feci alcun movimento non fu per impotenza o sopraffazione, ma perché non ve n'era la necessità. Non c'era un altrove da raggiungere o una preda da afferrare. Io ero il mio Altrove e la mia Preda.


Nella Qabbalah luriana si afferma che il primo atto della Creazione fu il ritirarsi dell'Uno "da sé in se stesso" lasciando uno spazio vuoto destinato ad accogliere la Creazione stessa: ora ho compreso il senso di quel vuoto e quanto esso sia lontano dal comune intendere.


Un'acacia... Avevo balbettato la mia stupida domanda immediatamente dopo aver ricevuto la più fulgida delle risposte.

mercoledì 13 febbraio 2008

Fotografie su Panoramio

Ho pubblicato nuove foto sulla mia pagina di Panoramio.


Inoltre, le quattro foto che avevo inserito a dicembre, sono ora visibili direttamente in Google Earth.

domenica 3 febbraio 2008

La casa sull'abisso

Venerdì ho finito di leggere La casa sull'abisso di William Hope Hodgson, romanzo breve del terrore (come avrete capito, sono un appassionato di questo genere letterario...) davvero singolare. In certi punti sembra di leggere Lovecraft: fantastico!


Libro consigliatissimo per chi cerca "atmosfere" particolari, più che per la trama, che lascia irrisolti (forse volutamente?) molti punti.

mercoledì 30 gennaio 2008

Nuova foto panoramica su Gigapan

Ho caricato su Gigapan una nuova foto panoramica. Si tratta di una veduta di Mombercelli realizzata da me unendo 58 foto, per un totale di 110 Mpixel. La potete vedere cliccando qui.

venerdì 25 gennaio 2008

L'anno della lepre

Dopo il grande Stephen King sono passato a qualcosa di molto più "soft"... L'anno della lepre di Arto Paasilinna è un romanzo on the road scorrevole (l'ho letto in meno di una settimana), ironico e ricco di spunti narrativi interessanti. Peccato però che l'autore non abbia approfondito maggiormente la psicologia dei personaggi lasciando ampio spazio in questo alla fantasia dei lettori: in molti punti la narrazione ne risente e certe situazioni complesse vengono risolte in poche righe. Anche la struttura "a pannelli" data dall'autore al romanzo contribuisce a creare un effetto vagamente "straniante" in chi legge, che se da un lato aumenta l'atmosfera surreale dei singoli episodi, dall'altro non permette al lettore di partecipare pienamente dell'umanità dei personaggi. È comunque una buona lettura se non ci si aspetta niente di "mistico".


lunedì 21 gennaio 2008

Conversazione interiore

L'uomo sciocco è così fatto che, a forza di sentirsi dare dello sciocco, finisce col crederlo e, a forza di dirselo da sé, anche. L'uomo, infatti, intrattiene con sé stesso una conversazione interiore, che è molto importante regolar bene: «Corrumpunt mores bonos colloquia mala» (1 Cor, 15, 33).

Blaise Pascal, PENSIERI, 157