lunedì 25 ottobre 2010

Dialogo

Rovine romane.
Un personaggio, interamente coperto di pampini rossi, suona un flauto, seduto su di un capitello. Un altro personaggio, ricoperto di sonagli dorati, danza al centro della scena.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Se io mi trasformassi in nuvola?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in occhio.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Se io mi trasformassi in cacca?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in mosca.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Se io mi trasformassi in mela?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in baco.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Se io mi trasformassi in petto?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in bianco lenzuolo.


VOCE (sarcastica) - Evviva!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - E se io mi trasformassi in pesce luna?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Io mi trasformerei in coltello.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (smettendo di danzare) - Ma perché, dunque? Perché mi tormenti? Come sarebbe a dire che non vieni con me, se mi ami, dove io voglio portarti? Se io mi trasformassi in pesce luna, tu ti trasformeresti in onda di mare, o in alga; e, se vuoi qualcosa di più lontano perché non desideri baciarmi, ti trasformeresti in luna piena, ma in coltello! Tu ci godi a interrompere la mia danza e danzare è l'unica maniera che ho di amarti.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Quando giri intorno al letto e agli oggetti della casa io ti seguo, ma non ti seguo nei luoghi dove tu, furbescamente, pretendi di condurmi. Se tu ti trasformassi in pesce luna io ti spaccherei con un coltello, perché sono un uomo, perché non sono altro che questo, un uomo, più uomo di Adamo, e voglio che tu sia ancora più uomo di me. Talmente uomo da far tacere ogni rumore fra i rami al tuo passare. Ma tu non sei un uomo. Se io non avessi questo flauto, tu te ne fuggiresti verso la luna, la luna ricoperta di fazzolettini di pizzo e gocce di sangue di donna.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (timidamente) - E se io mi trasformassi in formica?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (energico) - Io mi trasformerei in terra.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (più forte) - E se io mi trasformassi in terra?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (più debole) - Io mi trasformerei in acqua.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (vibrante) - E se io mi trasformassi in acqua?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (in deliquio) - Io mi trasformerei in pesce luna.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (tremebondo) - E se io mi trasformassi in pesce luna?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (alzandosi) - Io mi trasformerei in coltello. In un coltello affilato per quattro lunghe primavere.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Portami in bagno e affogami. Sarà l'unica maniera in cui potrai vedermi nudo. Pensi che io abbia paura del sangue? So come dominarti. Credi che non ti conosca? Dominarti al punto che se io dicessi «Se io mi trasformassi in pesce luna?», tu mi risponderesti «Io mi trasformerei in una sacca di piccole uova di pesce».


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Prendi una scure e tagliami le gambe. Lascia venire gli insetti delle rovine e vattene perché ti disprezzo. Vorrei che tu precipitassi fino in fondo. Mi fai schifo.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - È quello che vuoi? Addio. Sono tranquillo. Se scendo giù per le rovine, so che troverò amore e sempre più amore.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (angosciato) - Dove vai? Ma dove vai?


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Non vuoi che me ne vada?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (con voce flebile) - No, non te ne andare. E se io mi trasformassi in granello di sabbia?


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Io mi trasformerei in frusta.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - E se io mi trasformassi in una sacca dì piccole uova di pesce?


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Io mi trasformerei in un'altra frusta. Una frusta fatta di corde di chitarra.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Non mi frustare!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Una frusta fatta di canapi di nave.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Non colpirmi sul ventre!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Una frusta fatta di stami d'orchidea.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Finirai col rendermi cieco!


PERSONAGGIO CON i SONAGLI - Cieco perché non sei uomo. Io sì che sono un Uomo. Un uomo così uomo che svengo quando si destano i cacciatori. Un uomo così uomo che sento un dolore acuto ai denti quando qualcuno spezza il gambo d'un fiore per piccolino che sia. Un gigante. Un gigante così gigante che posso ricamare una rosa sull'unghia di un bimbo appena nato.


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Sto aspettando la notte, angosciato dal biancore delle rovine, per potermi trascinare ai tuoi piedi.


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - No, no. Perché mi dici questo? Sei tu che devi costringere me a farlo. Non sei tu forse un uomo? Un uomo più uomo di Adamo?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI (cadendo a terra) - Ahimè! Ahimè!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI (avvicinandosi, sottovoce) - E se io mi trasformassi in capitello?


PERSONAGGIO CON I PAMPINI - Povero me!


PERSONAGGIO CON I SONAGLI - Tu ti trasformeresti in ombra di capitello e nient'altro. E dopo Elena verrebbe nel mio letto. Elena, cuore mio! Mentre tu, sotto i cuscini, te ne staresti sdraiato, madido di sudore, un sudore che non sarebbe tuo, che sarebbe dei cocchieri, dei fochisti e dei medici che operano di cancro. E allora io mi trasformerei in pesce luna e tu ormai non saresti che un piccolo portacipria che passa di mano in mano.


[...]


Federico García Lorca, IL PUBBLICO, Quadro secondo
Roma, Newton Compton editori, 1993, pp. 305-307.